lunedì 2 giugno 2014

Un caso trattato con EMDR


La richiesta del paziente del 27 febbraio tramite mail:

Buongiorno dottoressa,
Vivo a Genova, mi chiamo Aldo, ho 19 anni e sento di avere bisogno del suo aiuto. È ormai tanto tempo che non vivo più serenamente, credo di aver collezionato troppi eventi spiacevoli che continuano a condizionare la mia esistenza. Credo di essere depresso. Le chiedo quindi un appuntamento per valutare se è il caso di sottopormi a terapia
La ringrazio anticipatamente, buona giornata.  

Aldo ha 19 anni e un passato molto traumatico.
Arriva in seduta da me ai primi di marzo, si sente molto solo e insicuro. Dice della madre << é una adolescente mai cresciuta! É sempre passata da un amore all'altro! Ogni volta che si lega ad un uomo questo é sempre di un'altra città e lei si sposta in quella città trascinandoci come oggetti, é sempre stato cosí da quando ho memoria. Ho assistito a questi trasferimenti preoccupandomi per lei da quando avevo 4 anni, quando litigava e si separava e poi si andava via.
In passato, tra le tante difficoltà ho vissuto l'esperienza del fumo e dell'alcol, chiuso in casa senza voglia di uscire e con l'idea fissa di fare un volo dalla finestra. Poi ho subito un incidente che mi ha impedito di camminare per due anni ma quando ho ripreso a camminare ho maturato delle decisioni: lasciare la città di mia madre e tornare a Genova e reinventarmi possibilmente una vita.
Ho lasciato mia madre e sono tornato a Genova da un anno abitando subito per un certo periodo da mio padre.
Mio padre si é risposato da poco con una donna che ha un figlio di 17 anni e che é gelosa di me. Non andiamo d'accordo. Io non la sopporto. Lei vuole mio padre tutto per sé e poi mi chiama da parte per dirmi dove secondo lei sbaglio con mio padre e perciò sono andato a vivere da un mio zio condividendo le spese di casa.
Lavoro al mattino e alla sera  in una impresa (ora a me intestata) che abbiamo con mio padre, le cose non vanno molto bene e spesso non gli chiedo neppure i soldi per mangiare.
Sto facendo il servizio civile in un ente, ma i ricordi, le incertezze, il sentirmi inadeguato mi perseguitano senza tregua.
Quando sono con gli altri non dico una parola, una vocina dentro mi dice di tacere che non ho nulla di interessante da dire, che tanto gli altri non sono interessati a me,
Vorrei cambiare le cose ma non so da dove cominciare>>.

Dopo qualche seduta di conoscenza  del modo di Aldo di interpretare e affrontare la vita, e dopo la costruzione di una alleanza terapeutica, esploro le risorse di Aldo e iniziamo il percorso con l'EMDR.
Dopo 8 sedute Sam afferma (riporto il testo integrale del 17/apr/2014):

<<Non mi turba più il mio passato, è passato e non mi riguarda più. Se penso ai litigi dei miei genitori, ai vari spostamenti e ad altre situazioni passate, vedo solo un inizio di vita movimentato, con qualche ferita ma incapace di rendermi triste nel presente.
Ho voglia di costruirmi un futuro come dico io. Ora come ora bisogna pensare a lavorare>>.
Aldo sta bene ed é soddisfatto dei risultati ottenuti. Il 3 maggio mi scrive una mail
<<Dottoressa buongiorno, sono vivo; ultimamente le cose stanno andando molto bene, il mio umore è decisamente cambiato.
Se io sto così lo devo solo a lei, grazie ancora e buona giornata>>.

In questo caso la psicoterapia si è valsa di tutti gli strumenti delle scienze cognitive utili ad aiutare la persona a ritrovare se stessa e le risorse che le vicende di vita fino a quel momento non gli consentivano di conoscere e utilizzare.
La fiducia con la quale Aldo é stato nella relazione terapeutica gli ha consentito il miglior risultato nel minor tempo possibile.

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